Il solstizio d’ inverno (Dicembre 2024)
In Cina si celebrano ancora i “24 periodi solari”, secondo la filosofia Taoista, infatti, ogni forma vivente è amministrati dalle leggi della natura, e questa che scandisce i ritmi, ci nutre e permette alla nostra energia di manifestarsi secondo ritmi e regole precisi.
Una delle date di questa tradizione è quella del 22 dicembre, il solstizio d’ inverno detto Dongzhi: Stando a quanto riportano gli storici, da più di 3000 anni fa, durante la dinastia Zhou, si cominciò a considerare questa data come un capodanno: il termine del periodo buio e l’inizio della potenza energetica della luce.
In realtà ciò si può leggere più chiaramente, riportandoci al concetto di “DAO” (o “TAO”), come il momento di massimo equilibrio tra Yin e Yang, il termine del primo ed il lento e inesorabile principio del secondo. Questo rappresenta l’equilibrio e l’armonia della vita.
Secondo l'astrologia cinese lo Yang simboleggia il carattere maschile e la positività, mentre lo Yin ha i significati opposti, di femminilità e negatività. Secondo queste antiche credenze si pensa che durante il solstizio d'inverno lo Yin sia al suo apice e che, quindi, l'oscurità della fredda Festa del Solstizio d'Inverno sia al massimo della potenza nel giorno più corto dell'anno, da quel giorno in poi questo lascerà posto alla luce e al calore dello Yang. Per questo motivo la Festa del Solstizio d'Inverno è un momento di ottimismo e positività.
Dopo questo appuntamento naturale i giorni avranno più ore di luce e quindi si avrà un aumento di energia positiva.
Sempre secondo la tradizione, la notte più lunga dell'anno è il momento giusto per indossare abiti nuovi, visitare la famiglia con regali di buon auspicio e fare festa fino a notte inoltrata.
La Festa del Solstizio d'Inverno, tuttavia, benché introduca lentamente al periodo Yang, segna l’inizio dei giorni invernali che stanno arrivando, formalmente noto anche come il "Ringraziamento cinese".
Michele Sechi
Benvenuto inverno (Dicembre 2024)
L’inverno secondo la MTC è associato all’elemento acqua, un’energia molto profonda, che è correlata all’ organo Rene, che ha il compito di filtrare le acque del nostro organismo (il sangue), ed al viscere Vescica Urinaria, che possiede invece il compito di espellere le acque di scarto (l’urina).
I Reni sono considerati la radice della vita, la sede della nostra energia ancestrale (Jing del cielo anteriore). Dal punto di vista psichico (Shen) i Reni sono associati alla Volontà; quindi, quando i Reni sono in salute, le acque possono fluire liberamente e la nostra forza di volontà è forte.
Il sapore associato ai Reni è il salato, dei cibi naturalmente salati, che ne tonificano l’energia come ad esempio: alghe, fagioli, salsa di soia, orzo, avena, seppie, vongole, cozze, calamari, piovra, carne di anatra, di maiale ecc. Il salato in quantità eccessive, come nel caso di insaccati o cibi conservati sotto sale, tende invece ad indebolirne l’energia del Rene.
I Reni amano il caldo e temono il freddo, sia in senso climatico che riferito ai cibi.
Buona regola, nella stagione fredda, è mantenere calda e ben coperta la zona lombare (sede dei reni) e moderare il consumo di cibi di natura fredda come i latticini, verdura e frutta crude, bibite fredde ecc.
L’inverno, nel ciclo delle stagioni, è il periodo di massimo yin, di massima concentrazione dell’energia verso l’interno, come accade al seme che riposa sottoterra, alla linfa che riposa nelle radici degli alberi (molti alberi, infatti, perdono le foglie) e all’uomo, che adeguandosi alle poche ore di luce, dovrebbe dedicarsi al riposo, concedersi di dormire di più per rigenerarsi meglio.
Nel prezioso testo di Medicina Tradizionale Cinese, il Sowen, relativamente all’ inverno è scritto:
“I tre mesi dell’inverno si chiamano “chiudere e tesaurizzare”. L’acqua gela, la terra si screpola. Nulla apporta yang. Si va a dormire presto e ci si sveglia tardi. Bisogna organizzare le nostre attività seguendo la luce del sole. Bisogna evitare il freddo e cercare il caldo, non lasciando sfuggire nulla attraverso la pelle, andare contro questo insegnamento danneggia i Reni.”
Precedentemente si è detto che il Rene è associato alla volontà, se volessimo quindi associare un motto all'Acqua, questo potrebbe essere: "Io voglio", ed infatti l'acqua vuole raggiungere il suo obiettivo (sfociare nel mare) in tutti i modi possibili ed immaginabili, e alla fine ci riuscirà qualsiasi sia il percorso, le difficoltà e le traversie che dovrà affrontare. Raggiungerà il mare dopo essere stata sorgente, ruscello, fiume, cascata, lago, dopo avere scavalcato massi o aggirato montagne; è capace di scomparire dalla superficie e di continuare il suo percorso sotterraneo, di ricomparire in superficie in maniera carsica, può farsi nebbia, nuvola, mutarsi in pioggia, neve o ghiaccio, sempre per perseguire la sua meta naturale. E la raggiungerà!
La debolezza e la forza dell'Acqua sono sempre stati esemplari nella cultura taoista e nella applicazione delle Arti Marziali:
"Ecco come bisogna essere!
Bisogna essere come l'acqua.
Niente ostacoli, essa scorre.
Trova una diga, allora si ferma.
La diga si spezza, scorre di nuovo.
In un recipiente quadrato, è quadrata.
In uno tondo, è rotonda.
Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua.
E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei...
L'acqua è fluida, morbida e cedevole.
Ma l'acqua logorerà la roccia, che è rigida e non può cedere.
Di norma, tutto ciò che è fluido, morbido e cedevole supererà qualsiasi cosa sia rigida e dura". (Lao Tse, VI sec.a.C.).
Quella dell'Acqua è l'energia più profonda: legata al grembo della terra, e nella donna all'utero in gestazione, nel cui liquido amniotico galleggia il feto. Dobbiamo considerare il Rene la radice del nostro corpo: come la radice nutre l'albero, così il Rene conserva e assicura la presenza dell'Acqua e della forza vitale in tutti gli organi.
Il Rene nella MTC ha una funzione Yin e una funzione Yang, o se si preferisce, uno dei due reni svolge una attività di Fuoco e l'altro di Acqua.
Come detto precedentemente, nei Reni c'è la sede del Jing (Essenza): la forma più materiale, strutturale e
costituzionale di energia, uno dei "Tre Tesori" (I quali sono: Jing = Essenza, Qi = Energia; Shen = Spirito) gli stadi di raffinazione progressiva dell'Energia e che costituiscono l'impalcatura dell'organismo, in una unità psicosomatica olistica di ogni singola cellula, nella cui attività vitale, in rapporto reciproco con tutte le altre, coesiste il mistero e l'aspirazione di una medesima armonia materiale, emotiva e spirituale.
Se una persona vuole vivere a lungo e in salute deve accudire i Tre Tesori: se uno dei tre si indebolisce anche gli altri due ne risentono.
Michele Sechi
Benvenuta estate (Giugno 2024)
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, l’estate è il periodo di massimo yang, in cui tutto tende all’esteriorizzazione, sia fisica che emotiva.
E’ la stagione legata all’elemento fuoco, di natura Yang, dinamico e mutevole: riscalda, si espande e si manifesta nel clima caldo.
L’estate è la stagione in cui l’uomo è più attivo, aumentano le ore di luce e tutta la natura esprime la sua massima vitalità.
L’elemento Fuoco è legato all’organo Cuore che, nella Medicina Tradizionale Cinese, possiede il compito di far diffondere l' energia vitale in tutto il corpo, ed al viscere Intestino Tenue, che assorbe le sostanze pure ed elimina quelle impure; ma è anche sede dello Shen, cioè delle emozioni che, nutrendo il Cuore si muovono attraverso il Sangue.
L’emozione associata al Cuore è la gioia.
Secondo questo importante ruolo attribuitogli nell' ambito della Medicina Cinese, e se questo organo possiede "un buono stato energetico" si delineano una serie di effetti per cui: il sangue circola bene, la costituzione è forte e anche la sfera psico-emotiva è in equilibrio. Mentre se il Cuore "versa in uno stato di deficit energetico" l' effetto è il seguente: il sangue é carente e la costituzione è fragile.
In estate, per tonificare l’energia del Cuore, è utile consumare alimenti di sapore amaro e di natura fresca, che contrastano il caldo, poiché stimolano la produzione di liquidi e tonificano lo yin.
Via libera quindi a sedano, pomodori, bietole, spinaci, cicoria, melanzane, zucchine, insalate, menta, melone, anguria, fragole, mirtilli, ananas, ostriche, vongole, se si volesse passare ai cereali quelli indicati saranno miglio e orzo, mentre per le carni quelle opportunamente indicate saranno coniglio, anatra e maiale. Sono inoltre consigliati cibi di natura fresca, per questi non si intendono i cibi a temperatura fredda, per cui è importante consumare cibi a temperatura ambiente e limitare il consumo di gelati.
Anche il tipo di cottura modifica la natura degli alimenti, per cui in estate è meglio preferire cibi crudi o saltati in padella. Meglio non esagerare con le grigliate, perché questo tipo di cottura riscalda ulteriormente i cibi, portando calore invece che toglierlo.
Inoltre nella stagione estiva è fondamentale sudare. Attraverso il sudore infatti l’organismo espelle il calore in eccesso e se questo non avviene, i liquidi non espulsi possono trasformarsi in umidità, che nella stagione fredda può diventare un fattore patogeno.
È quindi piuttosto importante esporsi al calore estivo, naturalmente senza eccedere ed evitando le ore più calde, per permette al calore di entrare in profondità "fino alle ossa" permettendo al corpo di beneficiare di questa forza energetica..
Volendo opportunamente citare l' enunciato sull' estate riportato nel classico testo di medicina interna dell’ Imperatore Giallo "Suwen", considerato il più antico testo di medicina tradizionale cinese, questo sarebbe: “I tre mesi dell’estate danno ricchezza e crescita rigogliosa. I Qi di cielo e terra si uniscono e regalano ai diecimila esseri fioritura e frutti. Va a letto tardi e alzati presto. Non saziarti del sole e non permettere rabbia. Sostieni la bellezza e completa la tua eleganza. Lascia scorrere il Qi come se quello che ami fosse all’esterno. Questa è la corrispondenza con il Qi dell’estate e la via per nutrire la vita.”
Michele Sechi